Dormire sul lato sinistro: l’errore che peggiora il reflusso (ecco come dovresti fare)

La qualità del sonno riveste un ruolo centrale nella gestione del reflusso gastroesofageo. Il modo in cui ci corichiamo influenza la risalita degli acidi gastrici nell’esofago, causando sintomi come bruciore, rigurgito e dolore retrosternale. Questi disturbi peggiorano proprio durante la notte, quando la posizione orizzontale facilita la risalita dei succhi gastrici, per motivi che coinvolgono la fisiologia dello stomaco e il funzionamento dello sfintere esofageo.

Cosa accade nel corpo durante il riposo notturno?

Quando ci sdraiamo, la gravità non contribuisce più a tenere separato il contenuto gastrico dall’esofago. Lo sfintere esofageo si trova alla stessa altezza o al di sotto degli acidi gastrici. Inoltre, durante il sonno la peristalsi si riduce, rallentando la digestione e lo svuotamento dello stomaco. Anche la produzione di saliva cala, diminuendo la capacità di neutralizzare l’acidità.

Tutto questo espone le mucose dell’esofago, della gola e della laringe a una maggiore quantità di acido, favorendo l’irritazione, l’infiammazione e perfino sintomi come raucedine, mal di gola, tosse secca, palpitazioni e difficoltà respiratorie. Il risultato è un sonno disturbato che si traduce in nervosismo, irritabilità e un peggioramento della qualità della vita.

La posizione giusta per contrastare il reflusso

Diversi studi e le linee guida cliniche concordano nell’indicare la posizione di riposo come un elemento cruciale nella prevenzione e nel sollievo dei sintomi notturni del reflusso gastroesofageo.

Secondo una ricerca recente, dormire sul lato sinistro si è dimostrato la posizione più efficace per ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi di reflusso. In questa postura, l’esofago rimane al di sopra del livello del contenuto gastrico, sfruttando la conformazione anatomica dello stomaco, così la gravità ostacola la risalita degli acidi.

Al contrario, dormire sul lato destro o in posizione supina (di schiena) favorisce il reflusso. La posizione prona (a pancia in giù) è fortemente sconsigliata perché aumenta la pressione addominale e può contribuire pure a disturbare la respirazione, oltre a favorire il russamento.

Ecco i punti chiave riconosciuti dalla ricerca:

  • Fianco sinistro: favorisce l’effetto anti-reflusso grazie alla disposizione degli organi interni.
  • Fianco destro/schiena: accresce la probabilità di reflusso e fastidi notturni.
  • Pancia in giù: aumenta la pressione sullo stomaco e aggrava la risalita degli acidi.

Inoltre, elevare la testa e il busto del letto di almeno 6–15 centimetri potenzia l’effetto barriera della gravità sugli acidi gastrici. Soluzioni come l’inserimento di un cuneo sotto il materasso o la testiera sollevata sono particolarmente indicate.

Consigli pratici per adottare la posizione corretta

Trovare sollievo dal reflusso non dipende solo dal posizionarsi sul fianco sinistro, ma anche da ulteriori accorgimenti:

  • Posizionare un cuneo sotto il materasso o utilizzare una struttura inclinata per sollevare caposaldo e busto di almeno 10-15°.
  • Dormire con le ginocchia leggermente flesse favorisce il rilassamento muscolare e riduce la pressione sullo stomaco.
  • Evita i doppi cuscini: alzare solamente la testa piega il busto e il collo, aumentando la pressione sullo stomaco e peggiorando spesso i sintomi.
  • Abbinare la posizione corretta a buone abitudini: consumare cene leggere e non troppo tardive, limitare alcol e fritti, e smettere di fumare.
  • Rivolgersi al medico per sintomi persistenti come perdita di peso, difficoltà a deglutire o mancata risposta ai farmaci.

Durante la gravidanza è particolarmente utile adottare il fianco sinistro, gambe flesse e doppio cuscino sotto la testa, per prevenire il disturbo e favorire la digestione, vista la pressione che l’utero esercita sullo stomaco.

Per i neonati, invece, gli studi indicano che la posizione supina è la più sicura per prevenire complicanze.

Errori comuni e conseguenze sul reflusso

Nonostante la scientificità delle raccomandazioni, molti persistono nell’adottare posizioni che accentuano il reflusso:

  • Coricarsi sul lato destro per abitudine o comodità.
  • Sollevare solo il capo con grossi cuscini, peggiorando l’angolazione tra esofago e stomaco.
  • Dormire in posizione prona, che oltre a facilitare la risalita degli acidi, predispone a disturbi respiratori.
  • Consumare pasti abbondanti e grassi poco prima di coricarsi, che aumentano il rischio di reflusso notturno.
  • Ignorare la persistenza dei sintomi e non adottare misure posturali o dietetiche, che può portare a seri problemi di salute come esofagite cronica.

Adottare la corretta postura e modificare lo stile di vita può portare a un miglioramento significativo del sonno e della condizione clinica. In presenza di episodi frequenti, consultare un gastroenterologo diventa fondamentale per valutare eventuali terapie farmacologiche o interventi specifici.

Dormire sul fianco sinistro risulta quindi la soluzione più valida per chi soffre di reflux e desidera riposare senza disturbi. La conferma arriva dalle più recenti evidenze scientifiche, che ne sottolineano l’efficacia sia per la riduzione dei sintomi sia per la qualità complessiva della vita. Insieme agli accorgimenti pratici, questo semplice cambiamento può fare la differenza nella gestione del disturbo e nel benessere quotidiano.

Lascia un commento