Soffri di bruciore e tosse? Ecco il sintomo nascostissimo del reflusso che non conosci

Quando si parla di reflusso, spesso si pensa immediatamente al bruciore di stomaco e al rigurgito acido come segnali predominanti di questa condizione. Tuttavia, non tutti sanno che il reflusso gastroesofageo si può manifestare in modo molto più subdolo e con sintomi decisamente meno noti, tra cui una tosse persistente che può sfuggire facilmente a una diagnosi immediata.

Il legame tra reflusso, bruciore e tosse: molto più di un semplice fastidio

Il fenomeno del reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale verso l’esofago, provocando irritazione delle pareti. I sintomi “classici” comprendono bruciore retrosternale – noto anche come pirosi – e la sensazione di acido in bocca. In realtà, questa condizione può esprimersi anche attraverso manifestazioni atipiche, spesso insospettate, come la tosse secca, la raucedine, il senso di nodo alla gola o anche una laringite cronica.

È ormai accertato che la tosse cronica possa essere uno dei sintomi principali del reflusso, nonostante molti la confondano con sintomi di natura respiratoria o allergica. Questo tipo di tosse tende a manifestarsi soprattutto dopo i pasti o durante la notte e quasi mai è accompagnata da raffreddore o infezioni delle vie respiratorie.

Il sintomo nascosto: gli effetti del reflusso sulle vie respiratorie

Uno degli aspetti meno conosciuti del reflusso è la capacità di irritare la gola e le vie aeree superiori anche in assenza di bruciore evidente. La causa risiede nella risalita di minime quantità di acido o gas gastrici, che vanno a stimolare i recettori della tosse localizzati nella parte alta delle vie respiratorie. Questo meccanismo non solo provoca una tosse persistente senza segni di infezione, ma può anche portare a raucedine, abbassamento della voce e, nei casi più avanzati, a laringite o faringite.

Questi sintomi respiratori vengono spesso ricondotti erroneamente a patologie polmonari o allergiche, ritardando così la corretta identificazione del reflusso come causa primaria. Ecco perché si parla di reflusso atipico, una forma ancora poco conosciuta sia dai pazienti che talvolta dagli stessi medici, il cui sintomo cardine può proprio essere la tosse cronica, talvolta l’unica manifestazione percepibile della malattia.

Diagnosi e riconoscimento: quando la tosse non è quello che sembra

Riconoscere la tosse da reflusso richiede attenzione ad alcuni dettagli:

  • Tende a presentarsi in modo persistente o cronico, spesso senza altri disturbi respiratori tipici.
  • Si aggrava di notte o dopo aver mangiato quando si è in posizione sdraiata.
  • Non risponde ai trattamenti tradizionali per tosse o allergie.

Questo quadro sintomatologico induce i clinici a utilizzare test specifici nella valutazione del paziente, come la risposta a farmaci antisecretivi (il cosiddetto PPI test), l’esofagogastroduodenoscopia o la pH-impedenzometria. Quest’ultima, in particolare, permette di monitorare per 24 ore il passaggio di acido nell’esofago e i suoi effetti sui tessuti, fornendo una diagnosi precisa.

È importante sottolineare che, sebbene la tosse da reflusso possa essere secca, a volte può presentarsi anche come tosse produttiva o essere accompagnata da sintomi meno frequenti come alitosi, dolore toracico non cardiaco o una sensazione di corpo estraneo in gola – il cosiddetto “globus”.

Meccanismi di azione: come il reflusso scatena la tosse

Il motivo per cui acido e contenuto gastrico risalendo stimolano la tosse si basa su tre principali ipotesi:

  • Stimolazione diretta dei recettori della tosse tramite l’irritazione della mucosa faringea e laringea.
  • Meccanismo riflesso neurologico: la presenza di acido nell’esofago attiva un riflesso nervoso che porta alla tosse.
  • Microaspirazione: piccolissime quantità di contenuto gastrico possono raggiungere la trachea o i bronchi, innescando la risposta tussigena.

Le recenti ricerche indicano che la stimolazione dei nervi vaghi e dei sensori presenti nell’esofago è determinante nell’innescare questo sintomo, anche quando la quantità di acido coinvolta è minima. Si comprende così perché, nei casi di reflusso gastroesofageo lieve o asintomatico dal punto di vista gastrico, la tosse possa ancora essere presente e particolarmente fastidiosa.

Altri sintomi insospettabili e rischi sottovalutati

Oltre alla tosse, il reflusso può causare diversi sintomi extraesofagei non frequentemente associati a disturbi digestivi:

  • Raucedine o abbassamento della voce
  • Mal di gola cronico o sensazione di “sabbia” in gola
  • Senso di costrizione o di corpo estraneo nel faringe
  • Sibili respiratori o sintomi simili all’asma
  • Erosioni allo smalto dentale attribuibili all’acido che raggiunge la cavità orale

Proprio la frequente natura asintomatica o “insolita” di questi disturbi rende il reflusso una patologia “nascostissima” e spesso sottovalutata. Nei bambini o negli adolescenti, inoltre, questi sintomi possono manifestarsi soltanto come una tosse stizzosa e refrattaria ai comuni trattamenti per la tosse, mentre negli anziani spesso si riscontrano alterazioni della voce o problematiche respiratorie stigmatizzate come senili.

Nelle forme più gravi, il reflusso cronico può condurre a laringiti ricorrenti, asma o infiammazioni delle vie aeree che, se non riconosciute e trattate precocemente, possono peggiorare la qualità di vita in modo significativo.

Strategie per la prevenzione e il trattamento

Affrontare il reflusso e la sua sintomatologia nascosta significa, in primo luogo, identificare i fattori di rischio individuali e adottare alcune semplici norme di vita:

  • Preferire pasti leggeri e frequenti, evitando cibi grassi, alcol e spezie irritanti
  • Alzare la testata del letto per limitare il reflusso notturno
  • Non sdraiarsi subito dopo i pasti
  • Mantenere sotto controllo il peso corporeo ed evitare abiti troppo stretti in vita
  • Assumere eventuali farmaci inibitori della pompa protonica solo su prescrizione medica e dopo un’adeguata valutazione

Nel caso di sintomi difficilmente riconducibili ad altre cause, in particolare la tosse cronica senza segni di infezioni respiratorie, è fondamentale rivolgersi a uno specialista gastroenterologo per approfondimenti diagnostici mirati. Solo una corretta diagnosi consente di impostare il trattamento più idoneo e di prevenire possibili complicanze respiratorie o digestive.

In definitiva, il reflusso gastroesofageo può celarsi dietro sintomi che difficilmente si associano, nell’immaginario comune, a problemi digestivi: tra questi, la tosse cronica rappresenta senza dubbio il sintomo “nascosto” meno sospettato, ma altrettanto importante da riconoscere e da non sottovalutare per tutelare la propria salute respiratoria e digestiva.

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