Allerta insufficienza renale nel cane: ecco i sintomi terminali che indicano sofferenza

L’insufficienza renale nel cane rappresenta una delle patologie più gravi e difficili da gestire nella medicina veterinaria contemporanea. Nella sua fase terminale, il quadro clinico diventa particolarmente complesso e doloroso, sia per l’animale che per chi se ne prende cura. Riconoscere i segnali di sofferenza e i sintomi terminali è essenziale per poter garantire sollievo e, se necessario, affrontare con consapevolezza anche le scelte più difficili legate alla qualità della vita del proprio compagno a quattro zampe.

La progressione della malattia: dalle fasi iniziali a quella terminale

L’insufficienza renale del cane può essere suddivisa in insufficienza renale acuta e cronica. Nella forma cronica, il danno si sviluppa lentamente nel tempo: spesso i sintomi compaiono solo quando oltre i due terzi dei nefroni, le unità funzionali dei reni, sono gravemente compromessi. Questo significa che il quadro sintomatologico si manifesta quando la malattia è già in stadio avanzato e, di fatto, spesso irreversibile.

Le linee guida internazionali, come le classificazioni IRIS, identificano quattro stadi di insufficienza, considerandone il terzo e il quarto come fasi avanzate e terminali. In questi momenti, il filtro renale perde quasi totalmente la sua efficacia, permettendo l’accumulo di tossine nel sangue e portando a una serie di complicanze sistemiche che peggiorano la condizione dell’animale in breve tempo.

I sintomi terminali: come riconoscerli

I cani colpiti da insufficienza renale in fase terminale manifestano una combinazione di sintomi che possono variare in intensità e rapidità di peggioramento, ma alcuni segni sono considerati caratteristici e preoccupanti:

  • Letargia e scarso interesse verso l’ambiente: il cane appare debole, poco reattivo e dorme molto di più del normale.
  • Inappetenza o completa anoressia: diminuisce progressivamente l’interesse per il cibo, fino al rifiuto totale dell’alimentazione.
  • Aumentata sete (polidipsia) e aumento della minzione (poliuria): paradossalmente, nelle fasi molto avanzate può invece sopraggiungere oliguria o anuria (quasi assenza di urina), indicando il totale collasso della funzione renale.
  • Diarrea e vomito frequenti: conseguenza diretta dell’accumulo di tossine e dello squilibrio dei sali minerali.
  • Anemia: mucose pallide, debolezza e peggioramento generale dello stato di salute, perché i reni sani producono eritropoietina, un ormone che stimola la produzione dei globuli rossi.
  • Alito maleodorante (alitosi uremica), spesso con sentore di ammoniaca o “pesce marcio”.
  • Ulcere orali o lungo l’apparato gastroenterico: segnale di grave malessere e tossicità sistemica.
  • Perdita di peso marcata e progressiva perdita della massa muscolare.
  • Disidratazione: le gengive diventano secche e la cute perde elasticità.
  • Tachicardia e talvolta alterazioni neurologiche, fino alla comparsa del coma uremico nei casi estremi.
  • Sbalzi di pressione sanguigna, con rischi di crisi ipertensive.

Nei casi più avanzati possono comparire ulcere nella bocca e sanguinamenti gastrointestinali, sintomi di gastrite uremica e gravi alterazioni metaboliche. L’alito ammoniacale e le convulsioni neurologiche segnalano che le sostanze tossiche hanno ormai superato la barriera ematoencefalica, compromettendo anche il sistema nervoso centrale.

Sintomi comportamentali e sofferenza: segnali di malessere profondo

Oltre ai segni clinici più evidenti, l’insufficienza renale in fase terminale può modificare drasticamente il comportamento del cane:

  • L’animale diventa sempre più apatica e isolata, perde interesse anche verso le attività abitualmente gradite, come camminare o ricevere attenzioni.
  • Si mostra meno tollerante alle manipolazioni o alle cure quotidiane, può reagire con irritabilità dovuta al malessere fisico.
  • Nei casi più gravi, si osserva disorientamento, barcollamento e perdita del controllo degli sfinteri.
  • Le variazioni comportamentali, associabili a tossicosi sistemica, sono segnali inequivocabili di sofferenza avanzata.

Il quadro neurologico può degenerare fino a crisi convulsive, letargia profonda e, infine, coma. Sono questi i momenti più difficili anche dal punto di vista emotivo per il proprietario, che si trova spesso a dover affrontare decisioni complesse sulla gestione o sull’interruzione delle terapie.

Approccio gestionale e strategie di supporto

Una volta giunti alla fase terminale dell’insufficienza renale, l’obiettivo principale delle terapie non è più la guarigione, ormai irraggiungibile, ma il miglioramento della qualità della vita e la gestione dei sintomi per ridurre il più possibile il dolore e il disagio. È importante agire su due fronti:

Supporto clinico e farmacologico

  • Idratazione sottocutanea: aiuta a tamponare la disidratazione e a sostenere un minimo di funzione escretoria.
  • Dieta renale: cibi specifici con ridotto apporto di proteine e fosforo, facilmente assimilabili, poveri di additivi e senza conservanti chimici.
  • Farmaci anti-nausea, antiemetici, gastroprotettori per ridurre vomito e ulcere.
  • Trattamento dell’ipertensione con farmaci specifici.
  • Eventuale supplementazione di eritropoietina in caso di anemia marcata.
  • Gestione del dolore e supporto palliativo.

In questa fase, il monitoraggio costante di tutti i parametri clinici è fondamentale per valutare l’eventuale insorgenza di complicanze improvvise e per adattare le terapie al fine di garantire sempre il massimo possibile comfort.

Sostegno emotivo del cane e del proprietario

  • Creare un ambiente confortevole e privo di stress.
  • Offrire morbidezza e tranquillità soprattutto nelle ore più difficili.
  • Non forzare l’alimentazione, ma offrire acqua fresca e bocconcini graditi se possibile.
  • Affidarsi al proprio veterinario di fiducia per valutare costantemente il bilancio tra qualità e quantità della vita residua.

Quando i segni di sofferenza diventano insostenibili e non più controllabili farmacologicamente, occorre affrontare con serenità e responsabilità il discorso sull’eutanasia, scelta difficile ma in alcuni casi atto di amore e rispetto per la dignità dell’animale.

In sintesi, la diagnosi tempestiva e la gestione professionale della insufficienza renale cronica nel cane sono cruciali per rallentare la progressione e migliorare le condizioni generali, ma quando si arriva ai simboli terminali, il focus si sposta sul sollievo della sofferenza e sulla tutela del benessere animale. Prestare attenzione ai segnali descritti, sia clinici che comportamentali, consente di prendere decisioni ponderate, rispettando fino in fondo il rapporto unico che ci lega ai nostri amici a quattro zampe.

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