Le piante che portano sfortuna? Ecco la classifica definitiva secondo le tradizioni

Nel vasto universo delle credenze popolari e delle tradizioni, le piante portatrici di sfortuna occupano un posto rilevante sia nel folklore occidentale che orientale. Da secoli, la simbologia legata alle piante influenza la scelta degli elementi da introdurre negli ambienti domestici, soprattutto quando si tratta di preservare l’armonia, la salute e la buona sorte. Tuttavia, non tutte le piante sono considerate benefiche per la casa: alcune, proprio per il loro aspetto, la loro natura tossica o la loro simbologia, vengono evitate o addirittura bandite secondo le antiche tradizioni. Di seguito, un’analisi approfondita sulle varietà ritenute portatrici di energie negative e sulle ragioni che hanno alimentato questa fama nei secoli.

Origine delle superstizioni sulle piante e contesto culturale

Le credenze riguardanti le piante che portano sfortuna trovano radici nella storia, nella religione e nel simbolismo sociale. In molte culture, la scelta delle piante per il giardino o per la casa non è mai casuale: ogni specie reca con sé una valenza simbolica, talvolta positiva, altre volte negativa. Nel Feng Shui, l’antica arte cinese del bilanciamento energetico, le piante sono considerate catalizzatori di energia positiva o negativa a seconda delle loro caratteristiche fisiche e della loro posizione.

Nell’Occidente, le tradizioni medievali e contadine hanno tramandato la convinzione che alcune piante attirino le sventure, la malattia, la povertà o la solitudine. Spesso queste convinzioni sono state alimentate dall’aspetto minaccioso di alcune varietà, dalla tossicità intrinseca o da eventi storici associati alla pianta stessa. Oggi, sebbene la scienza botanica non confermi alcuna influenza “magica”, queste idee rimangono radicate nel pensiero collettivo e influenzano l’arredamento di molte case.

Le 5 piante ritenute più sfortunate secondo le tradizioni

Analizzando fonti popolari e orientali, emerge una vera e propria “classifica” delle piante che, secondo il sentire comune, sarebbe meglio evitare dentro casa per non ostacolare la buona sorte.

Cactus

Il cactus, nelle sue molteplici varietà, è la pianta che domina la classifica delle sventure secondo il Feng Shui e molte tradizioni occidentali. Le ragioni sono principalmente legate alle spine, considerate portatrici di energia negativa perché evocano dolore e aggressività. Si crede che attirino dispute familiari, solitudine, povertà e blocchino il fluire armonioso dell’energia. In particolare, il cactus di San Pietro, con la sua forma particolare, è visto come un simbolo di “battute d’arresto” e sfortuna nei progetti personali e finanziari.

Oleandro

L’oleandro è considerata una pianta tossica che, sebbene molto decorativa, racchiude una simbologia negativa. Nelle credenze popolari, la sua presenza nell’ambiente domestico è associata al rischio e all’avvelenamento, quindi alla malaugurio. In alcune tradizioni, si sconsiglia vivamente di regalarla o di coltivarla vicino agli ingressi delle abitazioni, per evitare influssi dannosi.

Bonsai

Il bonsai, per quanto affascinante dal punto di vista estetico, porta con sé un significato ambiguo. Se da un lato rappresenta eleganza e riflessione, dall’altro la sua crescita “limitata” o “forzata” sarebbe di cattivo auspicio secondo alcune interpretazioni orientali. Il bonsai sarebbe simbolo di ostacoli alla crescita personale e professionale, e per questo motivo spesso viene evitato in ambienti dove si desidera evoluzione e successo.

Ortensia

Tra le piante ornamentali più coltivate per la bellezza dei fiori, l’ortensia è però sinonimo di solitudine secondo il Feng Shui e alcune credenze occidentali. Si dice che porti isolamento e distacco nei rapporti; la sua presenza è, dunque, sconsigliata nei luoghi dove si desidera favorire l’armonia e la convivialità.

Piante morte o appassite

Le piante morte o appassite occupano il primo posto nella classifica delle superstizioni negative. Secondo la cultura cinese e molte tradizioni europee, tenere in casa piante non più vive significa attirare energie stagnanti, spiriti maligni e ostacolare la prosperità. Mantenere freschezza e vitalità negli ambienti domestici è, quindi, considerato fondamentale.

Altre piante considerate negativamente: significato e simbologia

Oltre alla “top five”, vi sono altre varietà che, pur non essendo al vertice della sfortuna, godono di una fama discutibile in alcune zone d’Italia e del mondo.

  • Sansevieria (lingua di suocera): associata al pettegolezzo e alla discordia, soprattutto perché le sue foglie appuntite evocano “frecciatine” e parole taglienti.
  • Ficus: la pianta, se tenuta in condizioni non ottimali, può attrarre malinconia e nostalgia, secondo alcune tradizioni contadine.
  • Cycas: spesso vista come simbolo di decadenza e immobilità, adatta solo a chi ricerca la stabilità assoluta e non il cambiamento.
  • Camelia: in alcune regioni è legata ai funerali e quindi alla tristezza.
  • Calla: pur essendo elegante, la calla bianca è spesso associata ai riti funebri e quindi al lutto.
  • Queste piante sono frequentemente menzionate in elenchi di “specie da evitare” in contesti domestici e lavorativi dove si vuole favorire la fortuna ed evitare ostacoli spirituali e materiali.

    Consigli, miti da sfatare e interpretazione moderna

    Mentre il passato ha alimentato superstizioni radicate, oggi molti esperti di botanica e designer sottolineano come la “fortuna” di una pianta derivi soprattutto dalla cura, dalla salute e dalla bellezza che riesce a donare agli spazi. Le credenze popolari, sebbene suggestive, vanno prese con spirito critico: il benessere della casa dipende sì dall’energia trasmessa dagli elementi naturali, ma ancora di più dall’atmosfera complessiva, dall’amore con cui si coltiva il verde e dalla scelta consapevole degli arredi.

    Tuttavia è interessante osservare come, al di là delle superstizioni, la selezione delle piante rifletta un’antica necessità di protezione e di simbolismo. La paura delle spine, della tossicità, della stagnazione o della solitudine è spesso la proiezione di timori profondamente umani, e la tradizione suggerisce soluzioni preventive associate agli elementi naturali, inclusa la scelta delle specie da introdurre in casa.

    In sintesi, le superstizioni sulle piante che portano sfortuna sono il distillato di un sistema di credenze molto antico e stratificato. Che si creda oppure no alla loro influenza, queste tradizioni raccontano come il mondo vegetale sia da sempre intimamente legato alla sfera emotiva, psicologica e spirituale della vita quotidiana. Considerare con attenzione queste simbologie può essere un modo per riscoprire il potere narrativo delle piante e la profondità delle abitudini culturali legate al verde domestico.

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