Quando un motore elettrico smette di funzionare, la tentazione di gettarlo può essere forte, ma spesso una diagnosi attenta permette di risolvere il problema con semplici interventi. Prima di prendere decisioni drastiche, è utile seguire una serie di controlli sistematici che possono non solo allungare la vita del motore, ma anche evitare spese inutili. In tanti casi, infatti, le anomalie hanno cause banali e facilmente risolvibili.
Primi controlli visivi ed esterni
Il primo passo consiste nell’analizzare attentamente l’aspetto del motore. Un’ispezione visiva può rivelare molto sullo stato di salute dell’apparecchiatura:
- Presenza di segni di surriscaldamento, come la vernice annerita o zone ustionate sulla carcassa. Questi indizi suggeriscono che il motore abbia lavorato a temperature eccessive, magari a causa di sovraccarichi o malfunzionamenti delle ventole di raffreddamento.
- Danni meccanici visibili come urti o deformazioni sulle staffe di montaggio o sull’involucro.
- Accumulo di polvere, oli o detriti sia all’esterno che nelle fessure delle ventole, che possono bloccare il flusso d’aria e provocare un aumento della temperatura interna.
Occorre fare attenzione alla ventola di raffreddamento: assicuratevi che sia saldamente fissata al rotore e che le sue pale non siano bloccate da residui o sporcizia. L’aria deve poter circolare liberamente, altrimenti il motore rischia di surriscaldarsi rapidamente.
Un altro controllo fondamentale riguarda la targhetta identificativa del motore: essa riporta dati cruciali come potenza, tensione nominale, grado di protezione e tipo di motore. Queste informazioni sono indispensabili per capire se il motore è idoneo all’applicazione e per impostare correttamente le prove successive.
Controllo meccanico: cuscinetti e albero
La sezione più vulnerabile nei motori elettrici, specie quelli usati in ambienti polverosi o umidi, sono i cuscinetti e il sistema di trasmissione. Un malfunzionamento di queste parti provoca spesso il blocco dell’albero e un conseguente arresto del motore.
- Provate a ruotare l’albero a mano, sia in senso orario che antiorario: se riscontrate resistenza anomala, blocchi o rumori di sfregamento, probabilmente il problema si trova qui.
- Verificate l’allineamento e l’eventuale presenza di grasso indurito o sporco ai bordi dei cuscinetti, spesso causa di movimenti irregolari.
- Nel caso di piccoli motori, anche un assemblaggio troppo stretto o grasso inadeguato può limitare il movimento e impedire la partenza.
Un albero bloccato può essere causato anche da guasti nell’organo di trasmissione o da un carico eccessivo collegato al motore. In tal caso sarà necessario intervenire non solo sulla macchina, ma anche sull’elemento trasmesso.
Verifica elettrica: alimentazione e avvolgimenti
Nel caso in cui il motore non si accenda affatto, è fondamentale escludere guasti elettrici. I problemi più comuni riguardano:
- Interruzioni di fase: Un cavo scollegato, un fusibile bruciato o un relè difettoso possono interrompere l’alimentazione ad almeno una delle fasi in motori trifase, provocando il blocco del rotore o la combustione del fusibile.
- Corto circuito o messa a terra degli avvolgimenti: una misura con il multimetro può individuare se tra le bobine interne esiste un percorso a bassa resistenza, sintomo di avvolgimenti danneggiati o fusione interna.
- Collegamenti errati: Se dopo una manutenzione il motore non parte o risulta rumoroso, può darsi che i fili siano connessi con la polarità invertita o non perfettamente serrati. Un controllo dei morsetti e una verifica con il tester sono essenziali in questi casi.
- Tensione anomala: Un motore collegato a una tensione troppo bassa non parte o si surriscalda in breve tempo, mentre un eccesso di tensione può danneggiare irrimediabilmente gli avvolgimenti.
- Caduta di tensione sui cavi: se i cavi di alimentazione sono sottodimensionati o ossidati, possono differire sensibilmente il valore letto ai morsetti del motore rispetto a quello fornito dalla rete, comportando mancata partenza e surriscaldamento.
- Fusibili sottodimensionati: Troppo spesso, la sostituzione di fusibili viene effettuata senza calcolare l’assorbimento reale del motore: un fusibile troppo piccolo può saltare durante un normale avviamento, ingenerando l’idea di guasto irreversibile.
Un test della resistenza di isolamento degli avvolgimenti consente di verificare se vi siano perdite verso massa (motore elettrico). Per tale prova è opportuno isolare il motore dal circuito ed evitare di eseguire misure su circuiti sotto tensione, per non danneggiare i dispositivi elettronici collegati.
Sintomi comuni e diagnosi rapida
Oltre ai controlli di base, alcuni sintomi possono aiutare nella diagnosi precoce del guasto:
- Ronzio all’avviamento senza rotazione: tipico segnale dell’assenza di una delle fasi o di avvolgimenti interrotti, oppure di rotore bloccato meccanicamente.
- Odore di bruciato o presenza di fumo: spesso legati a cortocircuiti interni o a un sovraccarico protratto che ha causato la fusione delle bobine o della guarnizione del cuscinetto.
- Risveglio intermittente del motore: in molti casi, può dipendere da contatti allentati nei morsetti o nel quadro di comando. Un multimetro aiuta a localizzare i punti di falso contatto.
- Suono metallico o vibrazioni insolite: spesso indice di cuscinetti usurati o elementi sfreganti all’interno del motore, da sostituire tempestivamente.
È importante ricordare che non tutti i difetti possono essere risolti a livello domestico. In presenza di segnali di danneggiamenti irreversibili agli avvolgimenti o se risultano corti circuiti interni, sarà probabilmente necessaria la sostituzione o il riavvolgimento, operazioni che richiedono attrezzatura e competenze specifiche.
Prevenzione e buone pratiche
Spesso i guasti ai motori elettrici derivano da una manutenzione insufficiente o da condizioni ambientali sfavorevoli. Per prevenire queste situazioni è utile:
- Eseguire pulizie periodiche del motore e dell’area circostante, rimuovendo polvere, oli e residui che possono ostruire le aperture di ventilazione.
- Verificare regolarmente la tenuta dei morsetti di alimentazione, specialmente dopo vibrazioni o shock.
- Controllare che la ventilazione sia sempre libera e che la ventola sia efficiente e ben fissata.
- Sostituire tempestivamente cuscinetti rumorosi o che mostrano segni di coazione.
- Registrare i consumi elettrici reali e accertarsi che corrispondano ai dati di targa del motore.
Fra le numerose cause di guasto, le più frequenti sono collegate alla scarsa qualità dell’alimentazione elettrica, come squilibri di tensione, distorsioni armoniche o brusche variazioni di carico, che stressano gli avvolgimenti e ne riducono la durata (motore elettrico).
In conclusione, un’attenta ricerca guasti può riportare in vita un motore apparentemente da demolire. Una serie di semplici controlli – dal visivo all’elettrico – permette spesso di individuare la causa e tornare in funzione in sicurezza e senza sprechi. Solo quando i danni sono gravi e irreversibili, la sostituzione è inevitabile; in tutti gli altri casi, un intervento mirato può rivelarsi la soluzione più efficiente ed economica.








