Perché i cani inclinano la testa quando parliamo? La risposta scientifica ti sorprenderà

Quando osserviamo un cane che inclina la testa mentre gli parliamo, proviamo spesso una sensazione di tenerezza e curiosità. Questo gesto, così comune e caratteristico, è stato a lungo oggetto di osservazione, ma solo di recente la ricerca scientifica ha iniziato a spiegare le vere ragioni di questo comportamento tanto affascinante. Gli esperti hanno identificato più di una motivazione, intrecciando fattori fisici, cognitivi e relazionali che mostrano quanto sia complessa la mente del nostro amico a quattro zampe.

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Un gesto che migliora l’ascolto e la percezione

Uno dei principali motivi per cui i cani inclinano la testa quando sentono la nostra voce riguarda il loro senso dell’udito, particolarmente sviluppato ma anche diverso dal nostro. La conformazione delle orecchie canine, spesso mobile ma anche influenzata dalla razza e dalla morfologia, porta il cane a spostarle per localizzare meglio la provenienza dei suoni. Inclinando la testa, il cane può capire più precisamente da dove arriva la voce e cogliere meglio le sfumature delle nostre parole, dei toni e delle intonazioni che usiamo quando comunichiamo con lui. Questo comportamento è particolarmente utile quando il messaggio ha per lui un significato speciale, come l’invito al gioco, la chiamata per una passeggiata o una parola associata a un premio gustoso.

Alcuni studi sottolineano come questa strategia uditiva sia influenzata anche dall’anatomia: le razze con orecchie pendenti o con musi particolarmente allungati, come i Cocker Spaniel, inclinano la testa più spesso proprio per compensare eventuali limiti nella percezione direzionale dei suoni o per liberare il campo visivo.

Una questione di vista: vedere meglio la nostra faccia

Oltre all’ascolto, i cani inclinano la testa per un altro motivo pratico: osservare meglio il nostro volto. La comunicazione canina si basa su una combinazione di segnali vocali, olfattivi e visivi. Gli esseri umani, quando parlano, utilizzano molte espressioni facciali che per il cane sono preziose fonti di informazione. Tuttavia, il muso allungato di molte razze o la posizione degli occhi rispetto al muso possono ostacolare la visuale diretta delle espressioni:

  • Inclinando la testa, il cane sposta il muso e libera la linea di vista, riuscendo così a osservare meglio la bocca, gli occhi e le sopracciglia del proprietario.
  • Questo gesto aiuta il cane a decifrare segnali sociali utili a comprendere se il tono della voce corrisponde a una richiesta, a un comando o a una manifestazione di affetto.

L’interpretazione visiva delle emozioni umane è ormai ben nota nell’etologia moderna, basti pensare alla capacità che i cani hanno di leggere lo stato d’animo del proprio umano di riferimento attraverso la mimica facciale; un argomento centrale anche nelle neuroscienze animali.

Un segno di attenzione e intelligenza

Le ricerche più recenti hanno ribaltato la classica idea che si tratti solo di un gesto riflesso o sensoriale. Un team di etologi guidato da Ádám Miklósi ha condotto una delle indagini più approfondite presso l’Università Eötvös Loránd di Budapest. Studiando cani particolarmente abili nell’apprendimento di parole – i cosiddetti “genius dog” – gli scienziati hanno osservato che i soggetti che avevano appreso decine di nomi di oggetti tendevano a inclinare la testa con maggior frequenza durante i test cognitivi.

L’inclinazione della testa, secondo questo studio, è correlata a una maggiore attenzione cognitiva e a un processo di elaborazione di stimoli significativi. Il gesto sarebbe quindi una manifestazione fisica dell’attivazione delle aree cerebrali deputate all’ascolto e all’interpretazione del linguaggio umano. Curiosamente, la direzione dell’inclinazione (destra o sinistra) sembra rimanere costante nel tempo per ciascun individuo, suggerendo anche una “lateralizzazione” delle funzioni cerebrali simile a quella degli esseri umani.

Non è un caso, allora, che molti esperti considerino l’inclinare la testa come una sorta di segno di intelligenza canina: potrebbe indicare che il cane sta effettivamente cercando di comprendere, decifrare o ricordare le parole e i segnali che il proprietario utilizza.

Comunicazione sociale e relazione con l’umano

Non va trascurato l’aspetto sociale di questo comportamento. Alcuni studiosi suggeriscono che l’inclinazione della testa sia diventata, nel corso dell’evoluzione e della domesticazione, anche un comportamento appreso: il cane ha imparato che tale gesto suscita risposte positive negli umani, come carezze, sorrisi o attenzione particolare. Così, l’inclinare la testa può rafforzare il legame comunicativo tra uomo e cane, alimentando un circolo virtuoso di interazione emotiva.

Per alcuni esperti, il gesto sarebbe comunque presente anche allo stato selvatico, ma si è affinato nell’ambiente domestico per rispondere meglio alle esigenze di interazione tra specie diverse. Alcuni cani, ad esempio, possono piegare la testa più spesso quando capiscono che il proprietario apprezza il gesto e lo interpreta come attenzione o “simpatia”.

Quando preoccuparsi? Il ruolo della salute

In rari casi l’inclinazione della testa può essere il segno di un problema di salute, come otiti, patologie neurologiche o problemi dell’equilibrio. Se il cane inizia a piegare la testa in modo asimmetrico, persistente o associato ad altri sintomi come perdita d’equilibrio, convulsioni o apatia, è importante rivolgersi tempestivamente al veterinario per escludere patologie gravi.

Nella stragrande maggioranza dei casi però, la leggera inclinazione della testa durante l’ascolto è un gesto normale, affettuoso e altamente comunicativo, che racconta la profondità della relazione tra domestico e umano.

In definitiva, la risposta scientifica al perché i cani inclinano la testa quando li ascoltiamo è tutt’altro che banale: questo piccolo gesto racchiude comunicazione, intelligenza, attenzione e desiderio di comprensione. Ricordarcelo può renderci ancora più sensibili al linguaggio del nostro amico a quattro zampe, e rafforzare la straordinaria connessione costruita con lui nel tempo.

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